Eccoti qui: dopo aver letto il mio precedente articolo in cui ti davo una serie di dritte per cominciare a scrivere il tuo blog, hai scelto un argomento che ti appassiona, registrato un dominio e comprato un hosting, hai installato WordPress e cominciato a pubblicare qualche articolo, ma… A questo punto ti starai chiedendo come fare in modo che la cosa diventi anche remunerativa!
Avrai sicuramente letto (o guardato velocemente) un mucchio di articoli in proposito, di cui alcuni magari promettevano mari e monti, roba del tipo:
“Diventa ricco in 24 ore!
Le banche vogliono tenere questo metodo segreto!
Leggi come ho generato 20.000+ € in 6 settimane!„
o altri che tiravano in ballo svariate celebrità, come:
“Jovanotti lascia la musica e svela il segreto per diventare ricchi in un programma TV!„
La cruda verità è, ancora una volta, che i soldi facili non esistono! È certamente possibile guadagnare on line, ma se stai leggendo questo articolo perché speri che ti sveli chissà quale segreto per diventare milionario in 24 ore sei nel posto sbagliato: non intendo scoraggiarti, ma voglio farti capire fin da subito che tutti quei “giochetti” cui mi riferisco nelle citazioni precedenti, per qualcuno possono anche funzionare ma non sono etici, hanno vita breve, e soprattutto rovinano la tua reputazione!
Al contrario, un modello di business serio e sviluppato in modo etico può contribuire a far crescere la tua reputazione, e ti consente di essere riconosciuto come persona onesta ed affidabile, e magari anche autorevole, permettendo di stabilire un rapporto di fiducia con i tuoi lettori, che a loro volta saranno più propensi anche a fare del passaparola (ad esempio condividendo i tuoi articoli sui social).
Detto ciò, cominciamo a vedere quali metodi consentono di guadagnare seriamente con un blog!
Indice dei Contenuti
5 metodi (+1) per cominciare a guadagnare col tuo blog
Una premessa: per guadagnare con un blog devi vendere! Te lo dico senza mezzi termini: che si tratti di un prodotto fisico, un servizio, o uno spazio pubblicitario; che il prodotto sia tuo o che tu lo venda per terze parti; che sia un ebook, un software, o una licenza; devi vendere!
Ma cominciamo senza ulteriori indugi!
1 – Donazioni
Si, lo so: dopo quello che hai appena letto, leggere che puoi accettare donazioni come metodo di guadagno può sembrare strano. Ma in effetti, in un certo senso tu stai spendendo il tuo tempo per pubblicare dei contenuti utili ai tuoi lettori, e loro di contro possono decidere liberamente di donarti qualcosa in cambio del tuo tempo e della tua dedizione.

Questo è uno dei metodi più facili e meno remunerativi (soprattutto in Italia, guarda un pò!) ma ho voluto inserirlo lo stesso perché, con i dovuti accorgimenti, può comunque diventare una discreta fonte di guadagno e permetterti di ammortizzare le spese per l’hosting o anche di arrotondare.
È sufficiente creare un account PayPal (o usare il tuo, se ne hai già uno) ed inserire un widget per le donazioni nella sidebar del tuo blog, o un invito a donare qualcosa alla fine di ogni articolo.
2 – Circuiti pubblicitari
Se usi il tuo blog come una rubrica, e cominci a ricevere tante (ma davvero tante) visite, allora puoi prendere in considerazione l’idea di aderire ad un programma pubblicitario. Di cosa sto parlando? È presto detto: hai mai sentito parlare di Google Adsense? È solo uno dei programmi di condivisione banner disponibili in rete.

Per cominciare a guadagnare con questo sistema è sufficiente iscriversi al programma e selezionare le categorie di banner che si è disponibili ad esporre sul proprio blog, i formati dei banner, e la posizione in cui possono apparire. Mi rendo conto che detto così può sembrare complicato, ma (come tutti i servizi di Big G) basta cominciare ad usarli per rendersi conto di quanto l’interfaccia sia facile ed intuitiva.
Come ti ho già anticipato, esiste una moltitudine di programmi disponibili (ma se stai valutando questo metodo di guadagno ti consiglio proprio il programma Adsense, per una lunga serie di motivi, trasparenza e fedeltà nel conteggio di click e impressioni in primis). Il problema, con questo metodo, è che ti serviranno veramente tante ma tante visite per rendere le tue pagine ed i tuoi articoli veramente profittevoli: si possono trovare anche campagne PPI (pay per impression, per le quali è sufficiente che l’annuncio venga visto per ricevere un piccolo compenso) ma sempre più spesso gli inserzionisti preferiscono utilizzare le campagne PPC (pay per click, che hanno un costo – e un compenso per il blogger – più elevato, ma anche un miglior tasso di conversione). Il funzionamento di base è piuttosto semplice:
- ci sono gli inserzionisti, che pagano Google per gli spazi pubblicitari (in questo caso per la cosiddetta rete display);
- Google, che ridistribuisce una parte di queste entrate ai proprietari di siti web che abbiano aderito al programma;
- i proprietari dei siti, che percepiscono un compenso da parte di Google, in base alle impressioni o ai click (a seconda del tipo di campagna ospitata) generati sulle proprie pagine.
È tra i metodi di guadagno più semplici da mettere in pratica, ma a meno che tu non riceva moltissime visite (e che queste visite non generino numerosi click agli annunci) i ricavi sono veramente minimi. Fortunatamente, Google ancora una volta viene in nostro soccorso pubblicando sui siti annunci contestualizzati – ovvero pubblicità pertinenti con l’argomento trattato nei siti stessi – in maniera del tutto automatica (cosa che fa aumentare notevolmente il tasso di conversione, cioè il numero di volte che gli utenti clickano su un annuncio visualizzato).
3 – Contenuti sponsorizzati
Quando il tuo blog comincia a diventare popolare nella sua nicchia, o ad essere considerato autorevole, puoi cominciare anche a proporlo per la pubblicazione di contenuti (articoli, recensioni, interviste, ecc..) sponsorizzati, cioè a pagamento. Se ad esempio (ma è solo un esempio, il concetto è applicabile a qualsiasi argomento) sei un appassionato/a di cucina e il tuo blog di ricette comincia a diventare famoso, potresti vendere alcuni tuoi articoli come spazi pubblicitari ad un produttore di preparato per soffritto (ripeto, è solo un esempio, e in quanto tale non riporterà episodi reali e non è da prendere alla lettera, serve a farsi un’idea) spiegando che usi quel preparato, che lo trovi ottimo, gli ingredienti sono biologici, ecc..
Un altro esempio di contenuto sponsorizzato può essere la recensione di un prodotto pertinente all’argomento del tuo blog (ad esempio un paio di sneakers se parli di sport), o di un albergo se hai un sito di travel, e così via: le possibilità sono infinite, devi “solo” trovare chi è disposto a pagare per i tuoi contenuti.
Nulla t’impedisce di usare un blog per sponsorizzare la tua stessa attività (o l’attività di famiglia), se pertinente all’argomento in esso trattato, proprio come faccio io stesso: magari pochi minuti fa eri su google alla ricerca di un modo per ottenere un ritorno economico dal tuo blog e ti sei imbattuto in questo articolo, e ciò ti ha spinto a voler capire chi sono e di cosa mi occupo… E magari domani avrai bisogno proprio di un professionista come me!
4 – Contenuti e servizi in abbonamento
Quando avrai costruito una buona reputazione, e sarai quindi considerato un’autorità nel tuo settore, potrai permetterti perfino di far pagare i tuoi lettori per l’accesso a contenuti riservati.

Mettiamo il caso che tu sia un fotografo e che sul tuo blog siano presenti tutti i tuoi scatti: potresti sceglierne alcuni da cedere in licenza sotto compenso, o in abbonamento, creando un’area riservata all’interno del tuo blog a cui ci si possa registrare pagando una quota mensile, o annuale…
O ancora potresti chiedere una quota periodica per ospitare un guest post (un articolo scritto da un altro blogger che intenda pubblicizzarsi attraverso te e la tua immagine) o per usufruire di funzionalità presenti sul tuo sito (ad esempio la realizzazione di loghi o banner) o di servizi che fornisci tu in prima persona (un esempio potrebbe essere la traduzione di testi): anche qui le possibilità sono pressoché infinite, e dipendono esclusivamente dalla tua nicchia di riferimento e da quanto autorevolezza ti è riconosciuta in quella nicchia.
Se hai dei dubbi non preoccuparti, all’inizio è normale… E ricordati che se hai bisogno di una mano puoi contattarmi per una consulenza (i primi 30 minuti li offro io!).
5 – Blogging freelance
Un’altra possibilità allettante quando comincerai ad essere più conosciuto è scrivere articoli per altri blog, facendosi pagare per questo. Non stupirti, non è un’attività così insolita… Anzi! Intorno a questo modello sono perfino nati dei portali (come MelaScrivi) che guadagnano facendo da intermediari nelle compravendite di articoli: per trovare clienti paganti basta registrarsi al servizio come copy/traduttore ed accettare le richieste più adatte alle proprie capacità, scrivere l’articolo e sottoporlo al committente che deciderà se accettarlo (e pagarvi la somme prevista) o rifiutarlo (in quel caso non potrà usare il vostro articolo nel proprio sito).
Ti serve aiuto? Se vuoi sono disponibile per una consulenza… Approfitta dei tuoi 30 minuti gratuiti!
La vendita (+1)
Questo metodo di guadagno meriterebbe un articolo a sé (ragion per cui l’ho inserito solo alla fine, come “bonus”) per via della sua complessità e del gran numero di sfaccettature possibili. In generale, se non si riceve un volume di traffico adeguato per i circuiti pubblicitari, e si cerca un guadagno di tipo passivo (che non significa starsene davanti al PC a guardar lievitare il proprio conto) la vendita è il metodo che, se adottato con criterio, permette di guadagnare meglio rispetto a tutti gli altri.
Abbiamo già visto come sia possibile vendere le proprie skills (blogging freelance), i propri spazi (adsense e sponsorizzazioni), e i propri servizi/contenuti, ma quelle attività io le vedrei più come un “noleggio”: chi acquista uno spazio pubblicitario o un servizio occupa te – o un tuo contenuto – per un tempo prestabilito e paga una volta per tutto il tempo che hai impiegato a sviluppare il servizio/contenuto.
Ed ecco spiegata la differenza con il concetto di guadagno passivo: tu fai il lavoro una volta, e quello continua a lavorare per te generando profitti, senza bisogno di ulteriore tempo e lavoro da parte tua.

Puoi occuparti sia di vendita diretta di prodotti fisici (e-commerce) o digitali (ebook, software, corsi… anche sviluppati da te stesso) che in affiliazione, puoi vendere consulenze o coaching (una serie di consulenze programmate nel tempo per aiutare il cliente a raggiungere un obiettivo); puoi perfino creare blog al solo scopo di rivenderli!
E-commerce
Questa è senz’altro la possibilità più rischiosa, perché richiede un investimento iniziale: si tratta fondamentalmente di acquistare interi stock all’ingrosso e rivendere al dettaglio (naturalmente a un prezzo più alto) e richiede una certa organizzazione (magazzino, uffici per gestire gli ordini, accordi con i corrieri per le spedizioni ecc.) ma anche un certo grado di competenza tecnica (plugin per gli ordini, pagamenti, gestionali di magazzino…).
Avrai quasi sicuramente sentito parlare anche del dropshipping, una valida (anche se secondo me poco etica) alternativa al commercio diretto: in pratica consiste nel trovare un prodotto a un prezzo conveniente, metterlo in vendita sul proprio sito a prezzo maggiorato e, nel caso si ricevano ordini non devi fare altro che acquistarlo indicando come destinatario il tuo cliente. Mi spiego meglio con un esempio:
- hai realizzato un buon e-commerce con cui vuoi vendere indumenti da lavoro, con affiancato un bel blog in cui parli di aspetti come la sicurezza e l’igiene sul lavoro, i DPI ecc.. insomma hai fatto tutto per bene e adesso vuoi cominciare a vendere e guadagnare;
- trovi un modello di pantaloni tecnici, con tante tasche porta attrezzi, protezioni in kevlar, ginocchiere integrate ecc.. insomma un ottimo prodotto, a un buon prezzo (per esempio € 20,00);
- decidi di metterlo in vendita nel tuo e-commerce ma non disponi della cifra necessaria per l’acquisto di un intero stock e non vuoi rischiare che molti esemplari ti rimangano in magazzino;
- soluzione: li metti in vendita nel tuo e-commerce al prezzo (sempre a titolo esemplificativo, devi fare i conti anche con le tasse) di € 25,00 e non hai alcun genere di rischio o problema di gestione: quando ordineranno quei pantaloni non farai altro che ordinarli sul sito in cui li hai trovati, indicando come indirizzo di spedizione quello del cliente che ha fatto l’ordine sul tuo sito.
Un esempio tipico di e-commerce che ce l’ha fatta (oserei dire strafatta) è Amazon!
Vendita in affiliazione
Non comporta alcun tipo di rischio, e funziona grosso modo come i contenuti sponsorizzati, con la differenza che non vieni pagato per ospitare un contenuto che pubblicizzi qualcosa (o qualcuno) ma in base alle vendite generate. In generale funziona così: tu scrivi una recensione prodotto su un articolo del tuo blog, o un confronto tra prodotti, o ancora una classifica personale (per fare un esempio, qualcosa del tipo “i miei 5 libri preferiti”) e inserisci dei link tracciabili che puntano alla scheda del prodotto sul sito del venditore, il quale per ogni articolo venduto attraverso il tuo articolo ti riconosce una percentuale sul prezzo di vendita.
Come puoi notare, anche se le percentuali non sempre sono elevatissime, hai dei vantaggi non indifferenti:
- non hai nessun magazzino o ordine da gestire;
- non devi spedire niente personalmente;
- non devi anticipare un tuo capitale per l’acquisto di uno stock;
- non hai a che fare con i clienti (quindi niente gestione dei resi, rimborsi, lamentele e quant’altro comporta una normale attività di vendita on line).
Devi solo aderire ad uno dei moltissimi programmi disponibili (scelto in base alla tua nicchia di riferimento) e cominciare a pubblicare dei buoni contenuti, usando i link personalizzati forniti dall’azienda (o dalle aziende) che intendi promuovere.
Vendita blog
Un’altra possibilità di business è rappresentata dalla compravendita di blog. Può sembrare paradossale, lo so, ma per alcuni sviluppare dei blog o comprare siti in scadenza allo scopo di rivenderli (una volta che li abbiano resi famosi tra il pubblico di riferimento e ben posizionati nei risultati dei motori di ricerca) si può rivelare un’attività redditizia.
Anche questo genere di attività presenta pochi rischi, per lo più legati al costo dell’hosting e al tempo speso per svilupparne i contenuti (o alle somme investite nel caso si decidesse di comprare vecchi siti per aumentarne il valore e rivenderli), ma perché rendano delle cifre importanti è necessaria una certa qualità sia a livello tecnico che di contenuti: è un modello che suggerisco soprattutto a blogger avanzati.
Servizi e prodotti tuoi
Come abbiamo visto sopra con gli abbonamenti, puoi vendere i tuoi servizi anche a prestazione, come nel caso (sempre a titolo di esempio, ti prego di non prendere le mie parole alla lettera) di una consulenza o la realizzazione di uno scatto fotografico, o lo sviluppo di un software studiato ad hoc per il tuo cliente/committente.
Le consulenze poi, oltre che per guadagnare direttamente possono essere sfruttate in mille altri modi: prendendo nota delle incertezze più diffuse puoi trovare ottimi spunti per avviare lo sviluppo di ebook e corsi che puoi tranquillamente rivendere sul tuo blog, o individuare gli step per un pacchetto di consulenze col fine di aiutare il cliente a raggiungere uno scopo (coaching). Una mossa intelligente, che richiede del tempo per lo sviluppo e le revisioni/aggiornamenti ma che può tornarti molto utile (e per “utile” intendo guadagno, passami il gioco di parole) se un giorno (ti auguro presto) non avrai più tempo a sufficienza per occuparti di nuovi clienti!
Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti, o semplicemente vuoi approfittarne per fare due chiacchiere sull’argomento, non dimenticare i tuoi 30 minuti di consulenza gratuita, o lasciami un commento direttamente qui sotto.